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E poi, finalmente, arriva la conclusione, il pistolotto finale. Pochi giornalisti riescono a resistere alla tentazione di una chiusura, dove, in un modo o nell'altro, si tirano le somme o si prende commiato dal lettore. Spesso consiste in una citazione che ripete un'ultima volta il punto centrale, magari combinandolo con qualche mesta ironia sui limiti dell'agire umano. È quello che fa l'articolo del New York Times sulla sanità. «"Il nostro piano non è perfetto, ma è un buon punto di partenza per garantire cure sanitarie a prezzi accessibili per tutti gli americani", dice il deputato dell'Oregon Peter A. DeFazio». Anche l'articolo comparso sul Washington Post lo stesso giorno usa questo sistema, con una citazione troppo lunga per citarla.
Il primo giorno del mio primo vero lavoro giornalistico, nella redazione del Royal Oak Daily Tribune di Royal Oak, Michigan, il caporedattore mi disse: «Ricordati, ogni parola che tagli fa risparmiare soldi all'editore». Allora, far risparmiare soldi all'editore non mi sembrava l'ideale più nobile del mondo. Oggi, per chiunque lavori nel giornalismo, è un argomento decisamente più convincente.
Michael Kinsley è editorialista per la rivista Atlantic
(Traduzione di Fabio Galimberti)